Insalata russa

«Ehi, italiano! Quanto durerà ancora questa guerra?»

In piedi, nella cornice bombardata e un sorriso che scatena l’immediato senso di colpa. Come giudicherebbe istrionicamente uno di famiglia: Parole Parole Parole. Ex Ex Ex.

Eppure sì, ho capito. Ma io non solo lo tento, quel pensiero magico, ma ci credo. Non in senso medianico. Ma perché so che battendo sempre sullo stesso chiodo può persino crollare una casa.

Sicché, malgrado (il vento) è primavera, e una delle sfumature più fini della comunicazione sta nella differenza fra “non ho capito” e “ho capito, ma non m’interessa”.

È la repulsione del fraintendimento che osservo da parte di un paio di spalle curve, ferme per darmi due baci di scusa sulle guance. E io vedo il mondo come un caos e nel centro una rosa. Vedo la rosa come l’occhio felice della bellezza e nel suo centro un verme, vedo il verme come un frammento dell’immensa vita e nel suo centro la morte. Vedo la morte come la fiamma del nulla e nel suo centro la speranza. Vedo la speranza come un vetrale che canta a mezzogiorno e nel suo centro l’uomo.

Potrebbe essere simile allo stato d’animo angosciato del giocatore di scacchi, ma se piazzi il pedone davanti all’alfiere non ti stai proteggendo, bensì bloccando. E magari difendi il cavallo con l’alfiere, che queste sono aperture di base, altrimenti dillo: non avevo capito, volevo semplicemente muovere i pezzi alla sperindio, pregando di essere lasciata in pace.

Allora tu dici che le tue ossessioni sono dure a morire. È questo che sono gli uomini? Ossessioni? Non ti viene mai voglia di dare un taglio al gioco del dolore e della caccia e degli scacchi e delle corna? Non riesci a formulare un giudizio di valore? Non riesci a scegliere qualcuno?

Perciò un abbraccio in chiusura sui binari del Lio, e la colazione subito dopo. La prima è una guerra di liberazione, è un gioco; la seconda è una guerra di conquista, è questione di vita o di morte.

Quando ti fermi in un posto già familiare e ne vedi la schiena abbandonare il campo in modo tale che inizialmente sia quasi motivo di sorpresa, il fatto che accada qualcosa di assolutamente ordinario. Successivamente deve apparire che in questa normalità tuttavia è implicito qualcosa di sorprendente.

Questa è anche la legge costante dell’interessante.

 

Resistente Ucraino; Cugino; Baratto; Pasolini; Cortázar; Papà; Bukowski; Kierkegaard

Insalata russaultima modifica: 2022-05-11T02:32:09+02:00da rossololita5
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