Le ore fluttuano accanto alla tua spalla,
sfere azzurre, e fra esse c’è Saturno.
E mentre trascorrono, diminuiscono
più serali e più notturne.
Non mi dispiace, non mi dispiace per loro.
Dritto come stai, il loro passare
quasi infantile e soave
brilla nel tuo occhio immobile.
E mi dimentico di loro, te ne dimentichi
anche tu,
e nell’oscurità della stanza si
accendono,
si spengono, si accendono, si spengono
i tuoi occhi allungati, morendo,
risorgendo.
Nichita Stănescuultima modifica: 2020-12-09T15:22:35+01:00da
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