Sollevazione

Sollevazione.

L’ho letto oggi sul muro scalcinato di una via.

Ho pensato:

Sollevato

Sollevarsi

Alzarsi

Rialzarsi

Sospiro di sollievo

Sul dizionario trovo: Sollevazione f. sommossa, insurrezione.

Poi alzo lo sguardo alla riga soprastante e vedo: Sollevarsi p. 1 alzarsi; 2 fig. insorgere; 3 fig. confortarsi.

L’ignoranza gioca brutti scherzi: si lavora di fantasia, si va per tentativi e si colmano lacune alla rinfusa. Da una parola scritta su un muro, una parola come sollevazione mi trovo a pensare che qualcuno abbia usato della vernice per esprimere il suo sollievo e che voglia addirittura condividerlo con il passante. Curvo sotto al peso di una giornata di lavoro grigia e nevrotica torna a casa col solo pensiero di togliersi le scarpe, fare una doccia, mangiare, sdraiarsi sul divano. Sollevarsi. Sollevazione.

Ma no, ho proprio capito male. L’uomo che ha spruzzato quella esse pacifica e quelle due lunghissime elle e quella vi stanca e quella zeta ottimista e frivola e quella enne silenziosa, non sta condividendo una sensazione o un desiderio di quiete, bensì sta incitando all’opposto: sommossa, insurrezione.

Mi chiedo chi potrebbe essere stato. Lo cerco per strada, mentre guardo di là dal vetro del bus e scruto i passanti: chi è il colpevole? – chiese l’accusa. Nessuno risponde. Nessuno è stato. E se per caso lo è, ha cessato di essere, da qualche parte.

Vado in chiesa, dove la parola sollievo sta scritta tra le righe di ogni libretto di inni sacri posato su ogni banco di ogni navata. Spendo trenta centesimi e accendo una candela per il semplice gusto di seguire un antico rituale d’infanzia. Scelgo la più lunga, affusolata e bianca. Accosto lo stoppino alla sorella che già arde compita sul sostegno di ferro e osservo la fiamma che da questa si trasmette benevolmente all’altra. Ecco. Allargo la molletta e la fermo. Fiera, cauta, veicolo di preghiera e ristoro dei fedeli.

Una donna di fianco al confessionale è inginocchiata e sta raccolta in meditazione. Quando alzerà le ginocchia ammaccate e si passerà le dita umide di acqua santa sui quattro punti del segno della croce, sarà sollevata. Io mi siedo di fronte all’altare e mi lascio distrarre dal ragazzo pakistano che spolvera l’arredo con un piumino della swiffer. Ogni tanto mi lancia un’occhiata perplessa, come se fossi una pecora con un paio di calzini.

Non mi sento in alcun modo. Lo sguardo scivola dal presbiterio ai paramenti, alle icone, all’acquasantiera, ai reliquiari, alle mattonelle, alle vetrate. É la chiesa di Santa Maria dei Miracoli. La trovo molto bella, come un oggetto esposto alla fiera dell’antiquariato.

Mi alzo e lascio il ragazzo pakistano al suo lavoro: a sollevare la polvere.

Sollevazioneultima modifica: 2014-06-27T22:36:36+02:00da rossololita5
Reposta per primo quest’articolo